Natale di speranza e di fraternità, ma anche di giustizia, augura papa Francesco all’Angelus dell’ultima domenica di avvento.
Parole, le sue, dal forte impatto sociale. Con occhi abituati a vedere, anche dall’alto della sua finestra, il Papa è colpito da uno striscione con lo slogan “i poveri non possono aspettare”, che lo induce a ricordare chi manca di una casa, perché non l’ha mai avuta o perché l’ha persa. Riflette sul legame tra famiglia e casa, parla di Gesù, che non è nato in una casa ma in una stalla, ed è arrivato solo successivamente alla sua casa a Nazareth.
Dalla sua finestra Papa Francesco vede anche le bandiere dei manifestanti arrivati Roma in nome dei diritti. Chiede loro di non abbandonare la via del dialogo, di respingere le tentazioni dello scontro e della violenza. Poco prima aveva parlato di san Giuseppe, uomo buono e giusto, che non aveva serbato rancore.
Poi gli auguri di Natale. Alle parole speranza e fraternità papa Francesco aggiunge, sottolineandola, la parola giustizia.
Natale di speranza e di fraternità, ma anche di giustizia
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