Papa Francesco: presenza più incisiva per le donne nella Chiesa

La devozione mariana è molto radicata nella spiritualità di papa Francesco. Si è visto, ancora una volta, a Piazza di Spagna, nei lunghi minuti di raccoglimento silenzioso ai piedi della statua dell’Immacolata. Ma la valorizzazione del genio femminile è per questo papa più che devozione.

Tra le sfide ecclesiali aperte, segnalate nell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium, il papa chiede di “allargare gli spazi per una presenza femminile più incisiva nella Chiesa”. Se non si pone in discussione il sacerdozio riservato agli uomini, si ricorda che “una donna, Maria, è più importante dei vescovi”, e si chiede ai pastori e ai teologi di aiutare a meglio riconoscere il possibile ruolo della donna “lì dove si prendono decisioni importanti, nei diversi ambiti della chiesa”.
Non è mica cosa da poco affermare che una donna, (per di più laica) è più importante dei vescovi. Chissà se da queste indicazioni verranno delle conseguenze, e quali…..

Papa Francesco su Internet: opportunità e rischi della rete

Quando ci si accosta con tenerezza a coloro che sono bisognosi di cure, si porta la speranza e il sorriso di Dio nelle contraddizioni del mondo, ha scritto papa Francesco nel messaggio per la giornata mondiale del malato, diffuso il 7 dicembre.

E di possibili contraddizioni, di luci e ombre, parla anche, nella stessa giornata, nell’ udienza alla plenaria del pontificio consiglio per i laici, sul tema «Annunciare Cristo nell’era digitale».

Cita la donna, che “nella crisi culturale del nostro tempo, viene a trovarsi in prima linea nella battaglia per la salvaguardia dell’umano”. Invita, richiamando san Paolo, a “vagliare ogni cosa” ma a tenere “ciò che è buono”.  Un suggerimento, a ben guardare, che vale non solo in relazione alla rete.  Qui «vagliare ogni cosa» significa consapevolezza che ci sono monete false, illusioni pericolose, trappole da evitare, ma anche “preziose opportunità”, dice papa Francesco, e “la più importante riguarda l’annuncio del Vangelo”. Avverte che “non è sufficiente acquisire competenze tecnologiche, pur importanti”, perché si tratta anzitutto “di incontrare donne e uomini reali,  feriti o smarriti, per offrire loro vere ragioni di speranza”. Insomma per papa Francesco la presenza della Chiesa nella rete non è certo inutile, è anzi importante essere presenti, “con stile evangelico”, in quell’ambiente di vita che per tanti è diventata la rete, specie per i giovani. Anche quello è un luogo “per risvegliare le domande insopprimibili del cuore sul senso dell’esistenza”, consapevoli, però, che  “internet non basta, la tecnologia non è sufficiente”.

Per chi volesse approfondire il discorso sulla comunicazione nella e della chiesa, si segnala il libro di Angelo Scelzo, La penna di Pietro (Lev editrice), che ripercorre storia (e cronaca) della comunicazione vaticana dal Concilio a papa Francesco, affermando, non a torto, che i cinque secoli di distanza dalla stampa di Gutemberg al Concilio non valgono, in termini di innovazione e progresso, gli ultimi 50 anni, iniziati con la pubblicazione dell’ Inter Mirifica, il decreto conciliare sulle comunicazioni sociali nella chiesa, e culminati nell’era digitale.

 

Pastore e popolo in cammino. Le riforme della Chiesa in un’Italia che fatica

Gli 8 cardinali che insieme a papa Francesco si stanno confrontando sulle riforme si rivedranno, ancora, a febbraio. L’annuncio di una commissione per prevenire e contrastare la pedofilia ha concluso il secondo ciclo di incontri.
Che influenza possono avere sulla società italianai processi che Papa Francesco ha avviato? Papa Francesco si relaziona, come pastore, a un popolo, con il quale ha una relazione vitale. La chiesa stessa è per lui quel popolo che ha invitato, da subito, a mettersi in cammino con il suo pastore. Ma secondo il sociologo Giuseppe de Rita, presidente del Censis, gli italiani non si riconoscono più come popolo, avendo dissolto le loro appartenenze intermediementre (gruppi, partiti, associazioni, movimenti, sindacati). Anche in relazione al messaggio di papa Francesco, ricostruire le appartenenze intermedie è oggi una grande sfida per la società italiana.

Un Papa per strada

Via della Conciliazione è la strada immediatamente antistante piazza San Pietro, proprio davanti al colonnato, elemento di collegamento tra il dentro e il fuori. Di qui passano gli ospiti illustri diretti in Vaticano per le udienze, ma anche i fedeli che devono raggiungere la piazza o la basilica. Vi sono passati nel tempo re e regine, capi di stato e di governo, leaders di diverse religioni, ma anche pellegrini, viandanti, uomini donne e bambini provenienti da ogni paese e da ogni popolo della terra. Non è famosa come la piazza alla quale conduce, ma è il luogo di transito necessario per giungervi. Luogo di arrivo e di partenza. È lungo via della Conciliazione che papa Francesco, che sogna una chiesa aperta, disposta a uscire da se stessa, magari accidentata ma non malata di autoreferenzialitá, esce, tutte le volte che può, per andare incontro ai fedeli. Questa foto, amatoriale, è stata scattata davanti alla sala stampa vaticana,  a conclusione dell’incontro mondiale delle famiglie.