Pensare l’impensabile,
Un anno dopo la rinuncia di papa Benedetto

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3Inattesa, insospettata e insospettabile, la rinuncia al pontificato che Benedetto XVI, con tono pacato, parlando in latino, comunicò ai cardinali quell’11 febbraio di un anno fa.

Una data rimasta scolpita nella memoria di tanti, indelebile. Una data diventata simbolo di un’epoca, come era stato, qualche anno prima, l’11 settembre. La notizia delle “dimissioni”, del papa (anche se il termine non è corretto) fece subito il giro del mondo. E il mondo stentava a credere. Un fulmine a ciel sereno, la definì il decano del collegio cardinalizio. Molti ricordano dov’erano quando seppero, che reazione ebbero. Per i più fu di incredulità. Seguirono ore, giorni, settimane, di grande concitazione dentro e fuori la chiesa, per capire cosa era successo, perchè, quali scenari apriva quella decisione presa “dopo avere esaminato ripetutamente la propria coscienza davanti a Dio”.

E’ passato un anno, 12 mesi intensi che abbiamo analizzato, raccontato, commentato, digerendo quel che all’inizio sembrava indigeribile, ammettendo come possibile ciò che sembrava impossibile. Quella che tecnicamente fu una rinuncia si delineò ben presto come un atto di governo. Potente, efficace. Un gesto umile e grandioso allo stesso tempo.

Oggi non fa problema a nessuno che in vaticano abitino un papa e un papa emerito, che tra i due ci siano rapporti più che cordiali. “Siamo fratelli”, sdrammatizzo’ subito papa francesco. Oggi Ratzinger fa vita riservata e di preghiera, ma non isolata. Il teologo hans Kung ha riferito di una lettera in cui Benedetto XVI gli scrive di “una grande identità di vedute e di un’amicizia di cuore con Papa Francesco”. Al quale si sente legato anche quello che ha definito, oggi, il suo “unico e ultimo compito”, cioè “sostenere” nella preghiera il Pontificato di Francesco.

“Pensare l’impensabile”, era un motto di Vaclav Havel, leader della primavera di Praga, detta anche “rivoluzione di velluto”. In un tempo e in un contesto diversi Benedetto l’ha fatto. Francesco sta continuando a farlo.