Una chiesa povera e per i poveri è nel cuore di papa Francesco, che nella prefazione al libro del cardinale Muller, a questo sogno dedicato, avverte che “la ricchezza è un bene solo se aiuta gli altri”. Una chiesa povera non è una chiesa priva di beni o di denaro, ma una chiesa libera, che riesce a dare al denaro e ai beni la loro giusta funzione. I cardinali del consiglio degli 8 che lavorano sulle riforme, hanno in questi giorni ascoltato anche soggetti e commissioni che si occupano di economia, finanze e Ior. La fase è ancora quella dello studio, le decisioni sono attese. Tra le ipotesi si va dalla soprressione, visto che “San Pietro non aveva una banca” alla trasformazione dello Ior in una banca etica. Ma si potrebbe anche decidere di intervenire per garantire maggiore trasparenza all’assetto attuale, oppure di unire lo Ior con l’Apsa, l’ente che amministra il patrimonio della Sede Apostolica.
Per papa Francesco “Il denaro di per sè può essere uno strumento buono, che allarga le possibilità – come scrive nella citata prefazione- o un mezzo che allontana l’uomo dall’uomo, confinandolo in un orizzonte egoistico”. Come in molti casi il discrimine è l’uomo.
Una chiesa povera non è senza beni e denaro
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