La singolare coincidenza tra il giuramento del governo Renzi e il primo Concistoro ordinario di papa Francesco, hanno reso in contemporanea due riti, uno civile l’altro religioso, uno relativamente giovane, l’altro molto antico.
Mentre al Quirinale giuravano i 16 ministri nelle mani del presidente della Repubblica, nella basilica di San Pietro il papa imponeva berretta rossa e l’anello a 16 nuovi cardinali elettori.
Il governo Renzi è rosa per metà e abbassa l’età media a 47 anni. Con le 16 nuove porpore il Collegio cardinalizio di papa Francesco apre al mondo con maggiore internazionalizzazione (2 asiatici, per la prima volta un haitiano, due africani, 6 europei, 6 americani, di cui 5 dell’America Latina, 12 i Paesi rappresentati).
Due i testi base, la Costituzione da una parte e l’Evangelario dall’altra.
Necessità e urgenza di riforme per l’una e per l’altra sponda del Tevere.
Freddo il passaggio di consegne Letta Renzi; caloroso e fraterno l’ abbraccio tra papa Francesco e Benedetto XVI che per la prima volta dalla rinuncia ha partecipato a una liturgia in basilica.
Quasi contemporaneamente dal Quirinale uscivano i ministri del governo Letta e dal Vaticano i cardinali.
I due colli. Così importanti per la storia, così importanti per il futuro. Cammini paralleli, destini chissà.