Qualcuno l’ha definito un papato rivoluzionario. Lui, sin dal primo giorno, ha sottolineato la parola “normale”. Una normalità che però sconcerta. Vestiti semplici, la vita in comunità, una piccola auto, viaggiare con la borsa, la vicinanza a tutti, la ricerca dell’umiltà, dentro e fuori di sè. Non ultima la decisione di passare questo primo anniversario da papa in ritiro con la curia, fuori Roma, a rilfettere su “LA PURIFICAZIONE DEL CUORE”, lontano dai clamori. Papa Francesco come un bambù Giapponese, suggerisce con un’immagine un suo amico da quasi quarant’anni, padre Diego Fares, in un libro appena uscito. Una volta seminato, il bambù giapponese per sette anni ha una crescita quasi impercettibile, e poi, in sei settimane, cresce più di trenta metri”. Per lui tutto quello che Jorge Bergoglio aveva vissuto e pensato lontano dai riflettori sta ora “fiorendo” nelle parole e nei gesti di papa Francesco, che è una di quelle persone che, con l’età, “invece di appassire, fioriscono e danno il meglio di sé”. Forse un giorno tutto questo smetterà di sorprendere, perchè tutto quello che per papa Franceso è “normale” sarà diventato tale anche nella percezione collettiva. Quel giorno si potrà dire che la riforma della chiesa voluta da papa Fracnesco sarà in parte attuata.
Francesco
Un anno da papa
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