Papa Francesco e i parlamentari italiani

Il 27 marzo scorso i parlamentari italiani varcavano la soglia del Vaticano
per partecipare alla messa mattutina presieduta da papa Francesco nella
Basilica di San Pietro.
Le testimonianze di una quarantina di loro, i loro commenti, frutto per
alcuni
di un certo stupore per aver sentito quel giorno parole dure di critica per
una classe dirigente che si era allontanata dal popolo, (fino a essere
indicata
come “sepolcri imbiancati”) hanno dato vita a un libro, Eletti per servire, a
cura di monsignor Lorenzo Leuzzi, appena presentato presso la sala della
Regina
di Palazzo Montecitorio.
Del resto quell’incontro con papa Francesco era una celebrazione
eucaristica,
le sue parole erano un’OMELIA, riflessione del pastore sulle letture del
giorno. E lui, papa Francesco, è un mediatore che non conosce mediazione:
Mediatore tra Dio e il popolo, in lotta con gli uni e con gli altri, senza
possibilità di compromessi, per farsi un canale tra cielo e terra. Non è un
caso che a Sibari la dura condanna della ‘ndrangheta, fino alla scomunica,
era
risuonata non in un discorso pubblico ma in un’omelia, “con lo sguardo
rivolto
al Corpus Domini”. Nello stesso giorno parlando al clero di Cassano il papa
aveva invitato a farsi “canali”, ma aveva anche avvertito che chi mette al
centro se stesso, da “canale” si trasforma in uno “schermo”. Anche i
politici,
in fondo, in un modo e in un contesto diversi, dovrebbero essere dei canali,
tra i cittadini e le istituzioni, tra il popolo e la cosa pubblica.

Monsignor Galantino, CEI: L’Italia è malata di ideologismi.

Il nostro è un paese malato di ideologismi
in cui le decisioni importanti spesso vengono prese da lobby che non hanno in alcuna considerazione il bene comune ma si occupano solo dei propri interessi. E’ la denuncia del Segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, vescovo di Cassano allo Ionio, che abbiamo intervistato in vista della visita del papa nella sua diocesi, il 21 giugno. Per papa Francesco, ci ha detto, la vita non si vive con il lobbismo, neanche quello religioso, ma con relazioni belle, nuove, costruttive.