Sergio Mattarella, Auguri Presidente

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Un democristiano anomalo, lo ha definito Renzi, un cristiano che non ha mai ostentato la sua fede, lo ha descritto il cardinale di palermo Romeo. La presidenza della Cei gli ha Confermato leale collaborazione e Papa Francesco gli ha augurato di svolgere il suo alto compito al servizio dell’unita’. La Panda della sua prima uscita da Presidente ricorda l’utilitaria di papa Francesco. Così come l’auspicio “pregate per me” alla messa della prima domenica da Presidente è la stessa costante richiesta che il papa fa ad ogni occasione.
Facile che si intendano, i due, e non solo per lo stile sobrio ed essenziale di entrambi, ma anche per una radice antica che -chi l’avrebbe mai detto- accomuna il primo papa latino americano e il primo presidente palermitano, nel solco della tradizione più alta del cattolicesimo democratico italiano. E’ il concilio vaticano II, la sua idea di chiesa e di mondo, di laicità della politica.
Paolo VI, il papa del Concilio, che è stato e rimane un grande riferimento per Bergoglio, che lo ha recentemente proclamato beato, era stato formatore di giovani, e assistente della Fuci anche per la generazione di Sergio Matterella e di suo fratello Piersanti. Non sono molte le interviste video a Sergio Mattarella. Su you tube gira un prodotto artigianale, con le scritte in una nuvoletta, realizzato dal Movimento studenti dell’ Azione Cattolica, di cui Mattarella aveva fatto parte da ragazzo. Agli studenti, come riportano sul loro sito, parla di suo fratello Piersanti come “una persona normale che amava la vita e il futuro”, che aveva il senso della dignità e sapeva che si deve vivere in maniera decorosa, che bisogna rispettare le regole per il bene di tutti, il bene comune. Parole laiche, ma che poi si illuminano di una luce religiosa quando conclude che “la vita va impiegata spendendo bene, evangelicamente, i talenti che si sono ricevuti”. Parlava di suo fratello, ma forse anche di se stesso, Sergio Mattarella. Chissà come avrebbe reagito se qualcuno gli avesse detto che i suoi talenti avrebbe dovuto spenderli, di lì a qualche anno, da Presidente della Repubblica Italiana.