Monsignor Galantino, CEI: L’Italia è malata di ideologismi.

Il nostro è un paese malato di ideologismi
in cui le decisioni importanti spesso vengono prese da lobby che non hanno in alcuna considerazione il bene comune ma si occupano solo dei propri interessi. E’ la denuncia del Segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, vescovo di Cassano allo Ionio, che abbiamo intervistato in vista della visita del papa nella sua diocesi, il 21 giugno. Per papa Francesco, ci ha detto, la vita non si vive con il lobbismo, neanche quello religioso, ma con relazioni belle, nuove, costruttive.

Effetto Francesco. Più di 6 milioni e mezzo a San Pietro

Pope Francis' visit "Bambin Gesu" children's hospitalDal 13 marzo, giorno dell’elezione di papa Francesco, e nei mesi successivi, l’afflusso di persone per partecipare a celebrazioni, udienze e Angelus non solo non è andato calando, come qualcuno ipotizzava dopo le prime settimane di entusiasmo, ma anzi è stato un crescendo continuo, che ha portato in Vaticano circa 6milioni 623mila fedeli. Cifra approssimativa, su dati resi noti dalla Prefettura della Casa Pontificia, calcolati in base alle richieste di partecipazione agli incontri con il Papa, degli inviti distribuiti dalla Prefettura, di una valutazione delle presenze per le celebrazioni ed eventi a ingresso libero. Enorme la cifra dei fedeli stimati, che significa 6milioni 623mila volti e storie. Significa famiglie, giovani, bambini, per tanti un viaggio per arrivare a Roma, un desiderio magari coltivato da tempo, un progetto… Per tanti il sogno di un contatto ravvicinato, di una parola, di una stretta di mano. Questi dati, che non includono gli eventi al di fuori del Vaticano, dalla Gmg di Rio, alle visite apostoliche, sono la spia di una relazione viva tra il vescovo-pastore e il popolo al quale papa Francesco, dal suo primo Buonasera, ha chiesto di cominciare un cammino insieme. Un rapporto reciproco, inscindibile, che al di là dei numeri, e del fenomeno apparentemente di massa, chissà quali e quante sorprese contiene. La gente sembra nutrirsi di questa relazione, ma anche papa Francesco sembra non poterne fare a meno, è per lui vitale.
E’ significativo che nel nominare il nuovo Segretario della Conferenza episcopale italiana papa Francesco abbia avuto la sensibilità di chiedere scusa alla sua diocesi. Un modo per dire che non c’è pastore senza pecore, e ogni decisione che coinvolga un pastore riguarda in qualche modo anche le sue pecore.