L’udienza a San Pietro, per il popolo di CL, è come un ritorno alle radici di un’esperienza religiosa prima che sociale. Migliaia di persone e 47 paesi rappresentati. In piazza si riascoltano alcune testimonianze di don Giussani, scomparso da 10 anni, il fondatore che non aveva mai inteso “fondare niente”, come ricorda papa Francesco, citandolo nel suo discorso. Per lui era urgente “ritornare agli aspetti elementari del cristianesimo”, cioè “la passione del fatto cristiano come tale nei suoi elementi originali”. Un’ urgenza che è in fondo di ogni tempo.
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In un Padre nostro il cuore di un pontificato
Intensa domenica di papa Francesco: all’angelus la denuncia della “piaga vergognosa” della tratta di esseri umani, nel pomeriggio la visita alla parrocchia romana di San Michele Arcangelo a Pietralata, alla periferia di Roma. Ma prima, a sopresa, il papa si è fermato a visitare un campo nomadi. Nessuno lo aspettava, ma tutti gli corrono incontro. Prima le donne e i bambini, poi anche gli uomini. Eccezionali scene di normalità. Nel padre nostro recitato in spagnolo (nel campo ci sono anche profughi dell’America Latina) c’è il senso semplice, profondo, di una fede, quasi il programma di un pontificato.
Donne e chiesa
Il pontificio consiglio della cultura si doterà di una consulta femminile permamente. Lo ha detto il cardinale Ravasi presentando in sala stampa vaticana l’ assemblea plenaria del suo dicastero, che si svolgera roma dal 4 al 7 febbraio sul tema delle culture femminili.

Nel cuore di ogni Padre
E’ il titolo di un libro di scritti giovanili di Jorge Mario Bergoglio in cui si trovano i semi di tante spinte propulsive del pontificato di papa Francesco . L’introduzione è curata da Padre Padre Antonio Spadaro, direttore de La Civiltà Cattolica, nel video, ospite di Rainews24.
Famiglia. Il sinodo va in piazza
Dall’aula del sinodo i temi della famiglia arrivano in piazza San Pietro. All’udienza del mercoledì papa Francesco inizia un ciclo di catechesi sulla famiglia parlando del sinodo dello scorso ottobre in vista di quello ordinario del prossimo anno. Si sofferma sul metodo più che sui contenuti, sul processo avviato e ora in corso. “Sulla famiglia nessuna censura previa”, sottolinea, c’è stata libera discussione, e nessun intervento ha messo in discussine le verità fondamentali del sacramento del matrimonio.
Nel video alcuni passaggi del suo discorso.
Omaggio all’Immacolata
Un papa mite, eppure combattente, quello che abbiamo visto l’8 dicembre a Piazza di Spagna per il tradizionale omaggio alla Madonna dell’Immacolata. Nella preghiera cita “la lotta quotidiana contro le minacce del maligno”, ma rivolgendosi alla Vergine conclude con la certezza che “in questa lotta non siamo soli, non siamo orfani”. Prima di arrivare nel centro di Roma una sosta a santa Maria Maggiore, la preghiera personale prima di quella pubblica.
Famiglia, sinodo in cammino
Nei giorni scorsi, si è riunito a Roma il consiglio ordinario del sinodo dei vescovi, aperto da papa Francesco il 18 novembre, per fare il punto sul sinodo straordionario sulla famiglia che si è tenuto a ottobre e sul percorso da qui al prossimo anno, quando un sinodo ordinario rimetterà il tema famiglia all’ordine del giorno. Fra le due assemblee c’è un periodo di circa un anno che non ha precedenti nella storia dell’istituzione sinodale, con tutta la chiesa in cammino e in ricerca. Per i primi di dicembre le conferenze episcopali riceveranno il documento finale dello scorso sinodo e alcuni punti che ne favoriscano la comprensione e l’approfondimento. Del percorso in atto si è discusso a Roma, al centro russia ecumenica, “il messaggio dell’icona”, per iniziativa del neo nato Cenacolo degli Amici di Papa Francesco.
Walter Kasper: Papa Francesco? Un “conservatore intelligente”.
Il primo incontro pubblico del Cenacolo degli amici di Papa Francesco, presso Il Messaggio
dell’Icona, centro Russia ecumenica, a Borgo Pio, è per il cardinale Walter Kasper l’occasione per tracciare un bilancio del sinodo straordinario sulla famiglia, in vista di quello ordinario del prossimo anno. Si dice non scontento dell’esperienza vissuta, anche se non entusiasta.
Parla del vangelo che non si trasmette come un pacco ma si tramanda di generazione in
generazione, di ermeneutica della continuità come ermeneutica della riforma, di una chiesa UNA ma non uniforme, di una luce che non è quella di un faro ma quella di una lanterna che rischiara il cammino, passo dopo passo.
Tra i temi del Sinodo straordinario sottolinea la bellezza del matrimonio e della famiglia, senza nascondere il problema dei tanti che “non vogliono più sposarsi, né religiosamente né civilmente”.
Convinto che la riammissione ai sacramenti dei divorziati risposati non sia l’unico problema, si dice sicuro, parlando con Rainews 24, che su questo punto una soluzione si troverà, perché lo chiede la gente e lo chiedono i parroci.
Nullità matrimoniali: due commissioni al lavoro
Tra le proposte emerse al sinodo straordinario sulla famiglia, tempi più rapidi, snellimento delle procedure, riduzione dei costi per i processi di nullità matrimoniale. Su questi temi sono al lavoro due commissioni, ci ha detto il cardinale Francesco Coccopalmerio, che presiede il pontificio consiglio per i testi legislativi.
La “macchina” sinodale.
In questi giorni si è vista in funzione la macchina sinodale, di cui non tutti conoscevano l’esistenza, soprattutto in quell’opinione pubblica e in quegli operatori dell’informazione non specializzati in affari religiosi che stanno mostrando curiosità e interesse non solo per i contenuti di un’assemblea che si confronta su una materia “sensibile” (la famiglia, le famiglie, i figli, l’amore, le ferite, le diverse forme di unione o di disunione) ma anche per le modalità di un confronto e di una consultazione che non hanno eguali.
Comunque vada a finire, quali che siano le conclusioni di questo sinodo straordinario, (la domanda in queste ore è se e in che modo le diverse anime della chiesa cattolica sapranno arrivare a una sintesi condivisa) un risultato è già raggiunto, e non è cosa da poco: la macchina sinodale, fuori dal garage, è stata rimessa in cammino. Con la sua complessità, i termini latini non proprio atti alla vulgata (come “relatio ante disceptationem” e “relatio post disceptationem”), ma in fondo la sua modernità, la sua validità metodologica.
Istituito da paolo VI nel 1965 per mantenere viva l’esperienza del Concilio Vaticano II, il sinodo era stato definito da Giovanni Paolo II “lo strumento validissimo della collegialità episcopale”. Eppure questo sulla famiglia è appena il terzo straordinario in quasi 50 anni, il primo su una questione pastorale- dottrinaria- teologica- sociale – religiosa e laica di così vasta portata. Gli altri due furono nel 1969 sulle conferenze episcopali e la collegialità dei vescovi e nel 1985 sull’applicazione del concilio vaticano II.
Papa Francesco ha affidato la riflessione sulla famiglia a un cammino, dentro la complessità del metodo sinodale, intrinsecamente conciliare, pieno, in fondo, di futuro, perché non è una macchina farraginosa ma è, appunto, un cammino, con i laici, i pastori, le famiglie, le chiese locali… Non è un caso che a conclusione di questo sinodo straordinario ci sarà a San Pietro la celebrazione della messa per la beatificazione di Paolo VI, il papa che portò a compimento il Concilio vaticano II, e che il Sinodo dei Vescovi lo aveva istituito, nel 1965.
E dire che la complessità che abbiamo visto in questi giorni (265 interventi la prima settimana, 10 circoli linguistici al lavoro la seconda settimana, con circa 700 emendamenti proposti alla relazione di metà percorso, quella, appunto “ante disceptationem”, il documento e il messaggio finali) è solo una tappa, in vista di un altro sinodo sulla famiglia, ordinario, già in programma per l’anno prossimo.
“Io non ho ricette nuove da portarvi”, disse Papa Francesco l’anno scorso ad Assisi, parlando ai consigli pastorali dell’Umbria, “non c’è ne ne sono, è diffidate da chi dice di averne”. Le ricette sono antiche, come non nuove sono le macchine finalmente in moto.