Papa Francesco in Turchia

L’ultimo incontro a Istanbul prima di partire per Roma, Papa Francesco l’ha dedicato ai giovani e ai bambini dell’oratorio salesiano di Istanbul, profughi dalla Siria, dall’Iraq, Iraq, dall’Africa, da diversi paesi del medio oriente. Cristiani e musulmani, perché di fronte a certe circostanze della vita una fede diversa non è un ostacolo. C’è un “ecumenismo della sofferenza” si legge nella dichiarazione congiunta che Papa Francesco e Bartolomeo I hanno firmato nel giorno di Sant’Andrea, alla ricerca di strade nuove per la piena comunione tra le chiese d’oriente e d’occidente, per l’unità, per la pace.
Tra le immagini più significative di questo viaggio del papa in Turchia, l’ingresso nella Moschea Blu con il gran Muftì, e il bacio, seguito all’abbraccio, con Bartolomeo I al termine della preghiera ecumenica. Nel video una sintesi di questo sesto viaggio apostolico.

Visto da Roma.
Il si anglicano alle donne vescovo.

Il Sinodo di York, che ha dato il via libera alle donne vescovo nella chiesa anglicana d’Inghilterra, chiude mezzo secolo di discussioni. Ora il voto sarà dibattuto in parlamento e dovrà essere approvato dalla Regina Elisabetta per tornare poi a novembre all’esame del sinodo. Ma lo scoglio è superato, la prosecuzione dell’iter non dovrebbe dare sorprese. Le donne vescovo già sono riconosciute in paesi come Stati Uniti, Canada, Nuova Zelanda e Australia.
Presso la chiesa anglicana di tutti i Santi, a via del Babbuino, a Roma, abbiamo incontrato Jonathan Thomas Boardman, cappellano arcidiacono della chiesa anglicana di Italia e Malta.
“Il cammino ecumenico verso l’unità dei cristiani”, ci ha detto “è irreversibile”.
Nel nostro Paese ci sono 25 chiese anglicane per circa 100 mila fedeli.