
Cita delicatezza, sensibilità e tenerezza, di cui è ricco l’animo femminile. Doti che “rappresentano”, dice” una genuina forza per la vita delle famiglie, ma anche “una realtà senza la quale la vocazione umana sarebbe irrealizzabile”. Ai cristiani ricorda che la famiglia non è solo un luogo privato, ma una “Chiesa domestica”, la cui salute e prosperità è condizione per la salute e prosperità della Chiesa e della società stessa. Ricorda che la Madonna crea, nella Chiesa, qualcosa che non possono creare nè preti, nè vescovi nè Papi.
Tutto vero, tutto giusto, ma poi arriva la domanda cruciale: come conciliare impegni nella sfera pubblica, nel lavoro, nei luoghi delle decisioni importanti, nela chiesa e al tempo stesso mantenere una presenza del tutto speciale nella e per la famiglia? Questa è effettivamente la domanda da cento punti, visto che le donne avranno pure tante doti, ma la loro giornata è di 24 ore come quella degli uomini, e le loro energie non sono inesauribili.
Discernimento e preghiera, suggerisce papa Francesco alle donne cristiane, per cercare le strade più giuste nel concreto della loro condizione. Come dire, non esistono ricette, la risposta alla cruciale domanda non è la stessa per tutte, ciascuna deve cercare la propria. E si spera non da sole, perché non è, effettivamente, problematica solo femminile.