Papa Francesco in America Latina

Una grande esperienza aver seguito il viaggio di papa Francesco in America Latina tra i giornalisti del volo papale, unica possibilità per raccontare in diretta le varie tappe di giornate intensissime, in cui si è usato l’aereo come fosse un taxi, e si è passati dal livello del mare ai 4.100 metri di altezza di La Paz con l’impressione che stessimo andando sulle montagne russe. Del racconto televisivo realizzato per Rainews si riprendono qui sul blog  i servizi conclusivi realizzati nei tre paesi, Ecuador, Bolivia e Paraguay, con il commento  fatto da Padre Antonio Spadaro appena rientrati in Italia, all’aeroporto di Ciampino.

Ecco i link dei tre tweet books con tutte le foto realizzate in Ecuador Bolivia e Paraguay, che hanno alimentato il live twitting sul sitorainews.it

#papaecuador http://www.trytweetbook.com/book/105188/pdf

#papa Bolivia http://www.trytweetbook.com/book/105189/pdf

#papaParaguay http://www.trytweetbook.com/book/105202/pdf

CL dal papa

L’udienza a San Pietro, per il popolo di CL, è come un ritorno alle radici di un’esperienza religiosa prima che sociale. Migliaia di persone e 47 paesi rappresentati. In piazza si riascoltano alcune testimonianze di don Giussani, scomparso da 10 anni, il fondatore che non aveva mai inteso “fondare niente”, come ricorda  papa Francesco, citandolo nel suo discorso. Per lui era urgente “ritornare agli aspetti elementari del cristianesimo”, cioè “la passione del fatto cristiano come tale nei suoi elementi originali”. Un’ urgenza che è in fondo di ogni tempo.

In un Padre nostro il cuore di un pontificato

Intensa domenica di papa Francesco: all’angelus la denuncia della “piaga vergognosa” della tratta di esseri umani, nel pomeriggio la visita alla parrocchia romana di San Michele Arcangelo a Pietralata, alla periferia di Roma. Ma prima, a sopresa, il papa si è fermato a visitare un campo nomadi. Nessuno lo aspettava, ma tutti gli corrono incontro. Prima le donne e i bambini, poi anche gli uomini. Eccezionali scene di normalità. Nel padre nostro recitato in spagnolo (nel campo ci sono anche profughi dell’America Latina) c’è il senso semplice, profondo, di una fede, quasi il programma di un pontificato.

 

Omaggio all’Immacolata

Un papa mite, eppure combattente, quello che abbiamo visto l’8 dicembre a Piazza di Spagna per il tradizionale omaggio alla Madonna dell’Immacolata. Nella preghiera  cita “la lotta quotidiana  contro le minacce del maligno”, ma rivolgendosi alla Vergine conclude con  la certezza che “in questa lotta non siamo soli, non siamo orfani”. Prima di arrivare nel centro di Roma una sosta a santa Maria Maggiore, la preghiera personale prima di quella pubblica.

Un anno dopo, due uomini vestiti di bianco

Un anno fa, quando Benedetto XVI annunciava che avrebbe lasciato il pontificato, nessuno sapeva immaginare quel che ne sarebbe seguito.
Il solo pensiero di due uomini vestiti di bianco era per molti sconvolgente.

Oggi non solo riusciamo a pensare quel che allora sembrava impensabile, ma lo vediamo e giudichiamo normale come ogni cosa di cui si è accettata la possibilità dopo averla sperimentata: uno di quei casi in cui la realtà supera l’idea.

Per quella decisione inedita manca la parola adatta, forse qualcuno dovrebbe inventarla. Inesatta la parola “dimissioni”, non adeguata la parola “rinuncia”.

Del resto quella decisione, che Ratzinger disse di aver preso “dopo avere esaminato ripetutamente la mia coscienza davanti a Dio” fu resa possibile anche da un Concilio che aveva riconosciuto il primato della coscienza. Ed è giovane il concilio, appena mezzo secolo.

La vita di Ratzinger, in vaticano, scorre riservata e nella preghiera, ma non è isolata. Tra quanti ogni tanto vanno a fargli visita c’è anche papa Francesco, che un giorno lo definì affettuosamente “come un nonno”, mentre Benedetto ha scritto recentemente di sentire come “unico e ultimo compito”, quello di sostenere il Pontificato di papa Francesco nella preghiera.

Un anno fa ci sembrò un gigante che usciva di scena in punta di piedi.
Oggi un testimone coerente che in diversi modi si può servire la chiesa, ma solo mettendosi in ascolto di un’istanza più alta. Tutto il resto è solo umanità.