Famiglia
Verso il sinodo di ottobre

Un annuncio che dia speranza e che non schiacci, che favorisca percorsi di riparazione e di perdono, che senza snaturare il messaggio del Vangelo e della chiesa aiuti a sperimentare l’infinita Misericordia di Dio. È la filosofia dello strumento di lavoro in vista del sinodo ordinario sulla famiglia di ottobre reso pubblico dopo otto mesi di ascolto delle sfide di oggi: quella economica e quella della povertà, quella ecologica e quella legata alle migrazioni.

L’indissolubilità è indicata come “dono e compito”, ma gli occhi sono bene aperti su una realtà complessa: matrimoni civili tra uomo e donna, matrimoni tradizionali e anche convivenze, che in alcuni casi, si dice, possono essere accompagnate verso il matrimonio sacramentale. Separati e divorziati, sia risposati che non, o le famiglie monoparentali, si citano tra le “famiglie ferite” e da curare.

Sulle unioni di persone dello stesso sesso, uno dei punti più controversi del sinodo straordinario dell’ottobre scorso, il documento è inequivocabile: «Non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia». Ciò non toglie che uomini e donne con tendenze omosessuali devono essere accolti con rispetto e delicatezza, evitando, si dice, “ogni marchio di ingiusta discriminazione”.

Per il caso dei divorziati risposati che vivono una “convivenza irreversibile”, ma chiedono di ricevere la comunione, si parla di un ” comune accordo sull’ipotesi di un itinerario di riconciliazione o via penitenziale, sotto l’autorità del vescovo”. Per ora, dunque, un’ipotesi, né si specifica quale potrebbe essere il possibile percorso.

Nessuna decisione, insomma, come del resto era scontato. Questo documento è infatti la sintesi, aperta a diverse strade, del percorso sinodale fatto finora, con le analisi, il dibattito, i punti controversi. Su questa base si discuterà, e si deciderà a ottobre.

Alcune aperture tuttavia si colgono: Per i divorziati risposati civilmente, ad esempio, si incoraggiano percorsi di integrazione nella vita della comunità cristiana, per le cause di nullità si parla di snellimento delle procedure e di rilevanza della fede. In alcuni casi dolorosi, come quello del tradimento coniugale, si definisce “necessaria” una vera e propria opera di “riparazione alla quale rendersi disponibili.”

Intanto papa Francesco accompagna il percorso verso il sinodo con le catechesi del mercoledì dedicate alla famiglia. Oggi ha palato di fragilità, ferite, figli.

Famiglia. Il sinodo va in piazza

Dall’aula del sinodo i temi della famiglia arrivano in piazza San Pietro. All’udienza del mercoledì papa Francesco inizia un ciclo di catechesi sulla famiglia parlando del sinodo dello scorso ottobre in vista di quello ordinario del prossimo anno. Si sofferma sul metodo più che sui contenuti, sul processo avviato e ora in corso. “Sulla famiglia nessuna censura previa”, sottolinea, c’è stata libera discussione, e nessun intervento ha messo in discussine le verità fondamentali del sacramento del matrimonio.
Nel video alcuni passaggi del suo discorso.

Famiglia, sinodo in cammino

Nei giorni scorsi, si è riunito a Roma il consiglio ordinario del sinodo dei vescovi, aperto da papa Francesco il 18 novembre, per fare il punto sul sinodo straordionario sulla famiglia che si è tenuto a ottobre e sul percorso da qui al prossimo anno, quando un sinodo ordinario rimetterà il tema famiglia all’ordine del giorno. Fra le due assemblee c’è un periodo di circa un anno che non ha precedenti nella storia dell’istituzione sinodale, con tutta la chiesa in cammino e in ricerca. Per i primi di dicembre le conferenze episcopali riceveranno il documento finale dello scorso sinodo e alcuni punti che ne favoriscano la comprensione e l’approfondimento. Del percorso in atto si è discusso a Roma, al centro russia ecumenica, “il messaggio dell’icona”, per iniziativa del neo nato Cenacolo degli Amici di Papa Francesco.

Walter Kasper: Papa Francesco? Un “conservatore intelligente”.

Il primo incontro pubblico del Cenacolo degli amici di Papa Francesco, presso Il Messaggio
dell’Icona, centro Russia ecumenica, a Borgo Pio, è per il cardinale Walter Kasper l’occasione per tracciare un bilancio del sinodo straordinario sulla famiglia, in vista di quello ordinario del prossimo anno. Si dice non scontento dell’esperienza vissuta, anche se non entusiasta.
Parla del vangelo che non si trasmette come un pacco ma si tramanda di generazione in
generazione, di ermeneutica della continuità come ermeneutica della riforma, di una chiesa UNA ma non uniforme, di una luce che non è quella di un faro ma quella di una lanterna che rischiara il cammino, passo dopo passo.
Tra i temi del Sinodo straordinario sottolinea la bellezza del matrimonio e della famiglia, senza nascondere il problema dei tanti che “non vogliono più sposarsi, né religiosamente né civilmente”.
Convinto che la riammissione ai sacramenti dei divorziati risposati non sia l’unico problema, si dice sicuro, parlando con Rainews 24, che su questo punto una soluzione si troverà, perché lo chiede la gente e lo chiedono i parroci.

Al via sinodo straordinario sulla famiglia

L’assemblea straordinaria di ottobre (5-19) sulle “sfide pastorali della famiglia nel contesto
dell’evangelizzazione” è la terza assemblea straordinaria della storia del sinodo, un organismo
voluto da Paolo VI nel 1965 per mantenere viva l’esperienza del Concilio Vaticano II.
Il sinodo fu definito da Giovanni Paolo II “lo strumento validissimo della collegialità episcopale”.
Si riunisce in tre forme:
nell’ assemblea generale ordinaria vescovi da tutto il mondo si incontrano periodicamente –
attualmente ogni tre anni- per discutere questioni di interesse generale;
quando sono i vescovi di una specifica area geografica a riunirsi per discutere questioni relative
alla propria area l’assemblea sinodale si definisce “speciale“. (finora ce ne sono state 10 di
questo tipo: Asia, Africa, America, Oceania, Libano, Medio Oriente…)
La terza forma è un’ assemblea generale ma straordinaria:
i vescovi provenienti da tutto il mondo si riuniscono per discutere questioni urgenti di interesse
generale:
Di assemblee di questo tipo ce ne sono state finora solo 2: una nel 1969 sulle conferenze
episcopali e la collegialità dei vescovi e un’altra nel 1985 sull’applicazione del concilio vaticano II.
La terza, sulla famiglia, voluta da Papa Francesco, prelude a un’assemblea ordinaria, solo stesso
tema, nel 2015.